“SUCCEDE SPESSO CHE SI FINISCA PER BUTTARE IL PANE AVANZATO PER ACQUISTARE IL PANGRATTATO GIÀ PRONTO NELLE BUSTE. QUESTA PROCEDURA, NELLA MIA EDUCAZIONE, NON ERA CONCEPIBILE, QUINDI METTO AL PRIMO POSTO NELL’ELENCO DEI RIUTILIZZI PROPRIO LA PRODUZIONE DOMESTICA DEL PANGRATTATO, ANCHE PERCHÉ RISULTA DI FREQUENTE E VARIO IMPIEGO NELLA PRATICA DI CUCINA.”

Si taglia il pane avanzato in fette sottili in modo che asciughi più facilmente e si lascia a seccare in luogo asciutto e ventilato (coperto con un panno perché non prenda polvere) almeno per una settimana. Si può anche passare in forno a 100° per una ventina di minuti, in modo che si disidrati senza tostare.

Si mette in un sacchetto di stoffa e si pesta con un batticarne per sminuzzarlo grossolanamente.

Si raffina con un macinino o un mixer da cucina.

Si conserva in un barattolo di vetro, coperto con della stoffa tenuta da un elastico, e non con un comune coperchio, in modo che respiri e non prenda odore di rancido.

Tratto dal volume AVANZI POPOLO
di Letizia Nucciotti
EDIZIONE Stampa Alternativa / Banda Aperta srl