“Consente il riutilizzo di meloni anche molto maturi, non più piacevoli da mangiare tal quali. Di grande facilità e rapidissima preparazione, garantisce un risultato gradevole e originale, soprattutto se la buccia esterna del melone risulta ancora in condizioni di essere utilizzata.”

– 700-900 g di melone (un piccolo melone)
– 120 g di meringhe
– 200 ml di panna da montare (anche vegetale a lunga conservazione)

Si taglia il melone in due metà, si libera dai semi servendosi di un cucchiaio con cui si scava la polpa raccogliendola in un piatto o in una piccola insalatiera.

Si lascia la buccia sottile e intatta, vuota come una piccola barca.

Si raccoglie in un bicchiere il liquido in eccesso liberato dalla polpa (buono da bere freddo come bibita) che si sminuzza non troppo finemente in un frullatore o in un tritatutto, a piccoli colpi in modo da non gonfiare il frullato di aria.

Al frullato si aggiungono le meringhe finemente sbriciolate.

Si aggiunge infine la panna montata mescolando con una piccola frusta o con la forchetta.

Si mette quindi questa sorta di crema di frutta dentro ai due mezzi gusci vuoti fino a riempirli completamente (se parte dell’impasto avanza si possono riempire delle piccole vaschette o bicchierini vuoti di yogurt).

Si avvolge ogni mezzo melone nella pellicola e si mette in freezer per almeno 12 ore in modo che congeli perfettamente.

Basta togliere dal freezer il semifreddo una ventina di minuti prima di servirlo, tenendolo capovolto così da poterlo tagliare dalla parte della buccia, senza romperlo.

Ne risulta un gradevole semifreddo a metà tra il gelato e una ricca granita con un intenso sapore di frutta.

Se la buccia esterna del melone non fosse più utilizzabile perché rovinata come parte della polpa, si può riutilizzare solo la parte di polpa ancora buona distribuendo poi il frullato pronto per il congelamento in piccole coppette.

Al momento di servire, si possono mettere in tavola direttamente le coppette oppure capovolgere il contenuto in un idoneo contenitore dopo averne rapidamente scaldato l’esterno, guarnendo con foglie, frutta fresca o uno spruzzo di panna montata.

In ogni caso conviene sempre attendere quella ventina di minuti perché la consistenza del dolce alla frutta sia giusta per essere raccolta con il cucchiaino.

Con questo sistema si possono preparare analoghi semifreddi da servire in vaschetta anche con altri tipi di frutta: pesche, albicocche, fragole o anche un misto di frutti ben combinato.

Tratto dal volume AVANZI POPOLO
di Letizia Nucciotti
EDIZIONE Stampa Alternativa / Banda Aperta srl