IL MODELLO COOP PER RIDURRE E DONARE LE ECCEDENZE ALIMENTARI

LE ECCEDENZE

L’ANALISI DELLE ECCEDENZE ALIMENTARI IN CASA COOP

La ricerca Un’analisi in casa Coop, pubblicata all’interno del Libro bianco Coop sullo spreco alimentare, parte dall’analisi delle eccedenze alimentari generate nella gestione dei punti di vendita delle Cooperative.

Infatti, per quanto le Cooperative operino secondo criteri improntati a prevenire gli sprechi, grazie all’ottimizzazione delle gestioni commerciale e logistica, si generano inevitabilmente dei volumi di generi alimentari non più vendibili, ma ancora perfettamente consumabili. A questo contribuisce l’adozione di elevati standard qualitativi e di servizio, quali l’impegno ad assicurare l’assortimento completo e fresco sui banchi fino al momento della chiusura del punto di vendita, e il ritiro dalla vendita alcuni giorni prima della data di scadenza, oppure per modesti difetti della confezione esterna o, ancora, per il non ottimale aspetto esteriore.

Dall’indagine è emerso che la principale causa di “perdite” a punto vendita sono le avarie dei prodotti, fra le quali anche i deterioramenti generati dall’interruzione della catena del freddo a causa di guasti agli impianti frigoriferi. Sotto la stessa causare sono ricomprese anche le rotture, ovvero i danneggiamenti accidentali dei prodotti avvenuti durante le operazioni di movimentazione, oppure causati dai clienti durante la permanenza in negozio. Le maggiori eccedenze derivano dai reparti freschissimi (macelleria, pescheria, banco taglio dei salumi e latticini, panetteria e pasticceria, gastronomia, frutta e verdura).

Il rapporto tra i dati delle vendite e quelli delle eccedenze nei reparti food indica che, in Coop, l’incidenza negli anni presi in esame dalla ricerca – dal 2013 al 2016 – oscilla da un minimo dell’1,26% ad un massimo dell’1,40%. Inoltre, poiché l’analisi è stata condotta sulla base delle categorie assunte dallo studio Dar da mangiare agli affamati: le eccedenze alimentari come opportunitàdel Politecnico di Milano, è anche possibile confrontarne i risultati.

Nello specifico nello studio del Politecnico di Milano, riferito al 2012, l’incidenza delle eccedenze della grande distribuzione italiana è pari 2,3%. Se a questo dato si raffronta quello del 2013 di Coop – l’esercizio temporalmente più vicino – pari all’1,26%, emerge un differenziale di oltre 1 punto percentuale a favore del mondo Coop. Se poi si sottrae anche la parte di eccedenza avviata a donazione il dato Coop scende ulteriormente portandosi all’1,03%.