CAUSE ED IMPATTI DELLO SPRECO ALIMENTARE

Per evidenziare quali siano le possibili cause e gli impatti dello spreco alimentare riportiamo di seguito il modello di catena agroalimentare tipico dei paesi avanzati, proposto nello studio del Barilla Center for Food and Nutrition del 2011, che individua le problematiche correlandole ai vari passaggi della filiera: produzione, raccolto, prima trasformazione, trasformazione industriale, distribuzione e consumo, distinto in ristorazione e consumo domestico.

Priorità e soluzioni per la riduzione degli sprechi

Nel 2014 l’UNEP – Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente – ha pubblicato il volume Prevenzione e riduzione degli sprechi alimentari a livello aziendale e domestico, una guida con un approccio “passo dopo passo” che fornisce ai politici e alle imprese gli strumenti necessari per progettare e mettere in pratica una strategia efficace per ridurre lo spreco di cibo. La guida si basa su case studies di successo, in cui è stato possibile misurare la riduzione ottenuta, pratiche esemplari di politica economica e fiscale, iniziative di sensibilizzazione, impegni volontari di aziende del settore ed esempi di razionalizzazione del processo produttivo provenienti dalle diverse parti del mondo. Rimandando l’approfondimento al testo integrale, tradotto in italiano dalla Regione Piemonte nel 2015, nell’ambito del progetto di lotta agli sprechi alimentari “Una Buona Occasione”, riportiamo di seguito la piramide rovesciata che in estrema sintesi organizza in ordine di priorità le iniziative da intraprendere per prevenire e ridurre lo spreco, affinché il cibo non divenga rifiuto. Nella gerarchia illustrata i tre livelli superiori (prevenzione, donazione e mangimi per animali) rappresentano le azioni più auspicabili.

Piramide per la riduzione degli sprechi alimentari

Fonte: Prevenzione e riduzione degli sprechi alimentari a livello aziendale e domestico – UNEP (2014)